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Il BIM è obbligatorio ?

Cosa dice il Decreto BIM (DM560) che ne indica l’obbligatorietà

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Negli ultimi anni si è sentito sempre più parlare di BIM e sono nati diversi blog e siti web dedicati all’argomento. Essendo un argomento giovane e spesso mal spiegato, non è chiaro a tutti che cosa sia effettivamente il BIM e quali potenzialità abbia.

Ora più che mai però è necessario chiarirlo e imparare a farci amicizia, perché da qui al 2025, secondo le indicazioni delle nuove norme ministeriali, entrerà sempre più a far parte degli strumenti di base e necessari per ogni addetto ai lavori, dall’architetto, al progettista strutturale.

Il 1 dicembre 2017, con il DM 560, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha definito modi e tempi di progressiva obbligatorietà di metodi e strumenti specifici, come il BIM, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere.

Quando è entrato in vigore il Decreto BIM?

Il Decreto BIM è stato pubblicato il 12 gennaio 2018 sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed è entrato in vigore a partire dal 29 gennaio 2018. Con il Decreto BIM, non diventerà subito obbligatorio l’utilizzo del BIM in ogni progetto, ma prenderà il via una progressiva introduzione della metodologia. Con il DM 312 del 2 agosto 2021 le precedenti direttive sono state aggiornate e modificate per ciò che riguarda le tempistiche, prevedendo anche dei punteggi premiali per l’utilizzo del BIM negli appalti finanziati dal PNRR e dal PNC.

Cosa prevede il Decreto BIM?

Il Decreto prevede tappe progressive di introduzione di metodi e strumenti specifici:

  1. A partire dal 29 gennaio 2018 il BIM diventa facoltativo per le nuove opere e per interventi di recupero e riqualificazione;
  2. dal 2019 scatterà l’obbligo di utilizzo per i lavori “complessi” di importo superiori ai 100 milioni di euro;
  3. dal 2020 l’utilizzo del BIM diventerà obbligatorio per i lavori “complessi” con importi oltre i 50 milioni di euro;
  4. dal 2021 prevederanno l’uso del BIM i lavori “complessi” con importi oltre i 15 milioni di euro;
  5. dal 2022 prevederanno l’uso del BIM le opere di nuova costruzione e gli interventi sull’esistente (ad eccezione della manutenzione ordinaria) con importi oltre i 15 milioni di euro;
  6. dal 2023 scatterà l’obbligo di utilizzo per le opere di nuova costruzione e gli interventi sull’esistente (ad eccezione della manutenzione ordinaria e straordinaria) di importo superiori ai 5,35 milioni di euro (soglia art. 35 codici appalti);
  7. dal 2025 l’utilizzo del BIM diventerà obbligatorio per le opere di nuova costruzione e gli interventi sull’esistente (ad eccezione della manutenzione ordinaria e straordinaria) con importi oltre 1 milione di euro.

Per le stazioni appaltanti, il Decreto n°560 prevede che venga previsto un piano di formazione del personale, che sia predisposto un piano di acquisizione o manutenzione di hardware e software di gestione dei processi decisionali e che vengano organizzati controlli e gestione dei dati e dei conflitti.

Cos’è il BIM?

BIM, acronimo di Building Information Modeling, è una metodologia che permette di ottimizzare la progettazione, la realizzazione e la gestione di costruzioni nell’edilizia e nelle infrastrutture. Nella pratica il BIM è un modello 3d che racchiude tutte le informazioni ed i dati rilevanti di un edificio che riguardano ogni suo aspetto, da quello architettonico, a quello strutturale, dal progetto alla costruzione, al mantenimento. Con il BIM i dati rilevanti di una costruzione sono disponibili in formati digitali aperti e non proprietari e permettono di avere in un unico modello tutte le informazioni necessarie, con conseguente guadagno in termini di tempo ed energie.

Che formato di dati utilizza il BIM?

In un processo BIM viene utilizzato un formato di dati aperto, nato appositamente per permettere lo scambio dei dati senza la perdita delle informazioni; il formato più diffuso attualmente è l’IFC.

Il formato IFC permette proprio quel processo di collaborazione e scambio di dati e informazioni, attraverso un formato standard, tra i vari professionisti coinvolti nel progetto. E’ su questo scambio che si basa e si sviluppa il BIM.

Per chi è utile il BIM?

Il BIM si fonda sul concetto di collaborazione e interdipendenza tra le diverse discipline necessarie alla progettazione e costruzione di un’opera, edilizia o infrastrutturale. E’ così che anzichè creare tanti file con specifiche diverse e formati chiusi, la cui comunicazione diventa complessa e dispendiosa, l’architetto, il progettista strutturale, l’ingegnere, l’analista energetico e tutte le altre figure che partecipano al progetto, possono inserire i propri dati in un unico file con lo stesso formato aperto, visionare i dati degli altri colleghi, avendo sempre davanti un modello unico per un unico progetto.

Ad ogni modifica del progetto, corrisponderà una automatica e dinamica modifica di tutti gli elaborati del progetto, con conseguente ottimizzazione di tempi ed energie. Quelle che prima erano fasi di lavoro complesse e dispendiose sono incredibilmente facilitate e si annulla quasi del tutto la possibilità di creare errori o avere differenze tra i vari elaborati progettuali.

Per me che lavoro da solo, è utile usare il BIM?

Se il BIM risulta una metodologia fondamentale per grandi progetti, essa è utile e importante anche per piccole opere, dove il numero di partecipanti al progetto è decisamente ristretto. E’ addirittura utile anche per l’architetto che lavora da solo, all’interno del proprio studio, perché, se coordinare più persone è difficile, coordinare più software o formati di file, essendo una persona sola, può esserlo ancora di più. Ed è qui che il BIM viene in aiuto. La singola modifica della struttura portante di un edificio ad esempio non richiederà più giorni di lavoro, perché il BIM aggiornerà automaticamente le informazioni all’interno del modello e sarà realmente soltanto “una piccola modifica”.

Quali sono i vantaggi del BIM?

Il BIM ha diversi vantaggi, per questo il Decreto ne ha definito la progressiva obbligatorietà:

  1. ottimizzazione di tempi e costi: non sarà più necessario disegnare troppe linee, polilinee, ma sarà necessario soltanto inserire oggetti con specifiche proprietà e informazioni come costi, materiali, capacità termiche. Ogni singolo progetto ha solamente un modello in cui vengono raccolte tutte le informazioni di ogni aspetto specifico.
  2. semplicità: anche per progetti molto complessi, in cui i professionisti in campo sono diversi, è più semplice progettare opere in ogni loro aspetto.
  3. controllo degli errori: ogni singola modifica genera in modo automatico e dinamico modifiche a tutti gli altri aspetti del progetto collegati e quindi al modello BIM, riducendo il rischio di errori.
  4. collaborazione: il BIM si sviluppa sull’idea di collaborazione e interscambio tra le varie discipline che concorrono alla creazione del progetto. Crea quindi una migliore comunicazione tra i vari professionisti che devono lavorare allo sviluppo, alla costruzione e al mantenimento dell’opera di edilizia o infrastrutturale.

BricsCAD offre un BIM adatto a me?

BricsCAD ha un modulo BIM già completamente integrato con il software CAD. Non hai bisogno di difficili installazioni o settaggi. E’ un modulo aggiuntivo, che puoi acquistare a parte e che ti permette di semplificare il tuo lavoro ed essere più produttivo.

Il modulo BIM offerto da BricsCAD è semplice e intuitivo ed in poco tempo saprai utilizzarlo al meglio. Con BricsCAD BIM ti sarà sufficiente imparare l’uso delle nuove funzionalità BIM, mentre tutto quello che già conosci ed hai imparato di AutoCAD e/o BricsCAD, stili di quota, di testo, disegno 2d, modellazione 3d, l’uso dei layer, layout, ecc. rimane valido ed utilizzabile.

Con BricsCAD BIM puoi facilmente realizzare il modello 3d del tuo edificio, utilizzare le composizioni per assegnare stratigrafie e materiali, classificare ogni elemento dell’edificio, ed infine ricavare automaticamente piante, sezioni, prospetti, dettagli in pochi instanti; non è più necessario pensare se è il caso di fare una sezione o una pianta in più, si fa e basta!

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